lunedì 27 febbraio 2012

Qualità e alberghi...sveglia Italia!



Secondo gli ultimi dati di Federalberghi in Italia sono presenti 33.998 strutture alberghiere, con un totale di 2.253.342 posti letto: numeri di tutto rispetto per un paese che si professa turistico ma che - alla luce di altri indicatori - sembra invece non volerlo diventare a pieno.

Infatti soltanto il 2% delle nostre strutture alberghiere ha un sistema di gestione qualità rispondente agli standard UNI EN ISO.

Ricordo che nella "gestione della Qualità" rientra la mappatura di tutti i processi aziendali e quindi anche della customer care, della gestione delle informazioni, della valutazione dei fornitori, della performance dei servizi accessori, ecc.

Inoltre la clientela (sia italiana che estera) è sempre più attenta alla valutazione della qualità, sia essa quella attesa, erogata o percepita!

Sarà forse per questo motivo che gli alberghi perdono quote di mercato rilevanti a favore delle strutture pararicettive (ad esempio i B&B)?

Sveglia Italia...i nostri competitor lo hanno fatto già da tempo!


Dr. Roberto Ardizzi

Consulenza Sistemi di Gestione

giovedì 23 febbraio 2012

Osservatorio Sicurezza - Gennaio 2012


Si riportano di seguito i dati dell'"Osservatorio Sicurezza" per il mese di gennaio 2012; i numeri confermano come la soglia di attenzione non possa mai essere abbassata...

Nel mese di Gennaio 2012 sono stati registrati 31 casi di infortuni mortali sul lavoro.

Dai valori degli indici di incidenza, relativi ai casi di morte per regione rispetto a un milione di occupati, si nota che le regioni con indice più elevato sono Toscana (con indice di incidenza pari a 3,9), Piemonte, Trentino Alto Adige, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia.

L’indice di incidenza medio nazionale, ovvero il numero di infortuni mortali ogni milione di occupati, risulta pari a 1,4.

Lombardia, Toscana e Piemonte sono le regioni più colpite da infortuni mortali sul lavoro sul totale dei casi: la Lombardia e la Toscana registrano 6 casi e un’influenza del 19,4%; a seguire il Piemonte con 4 casi.

Il Centro registra la maggior casistica di infortuni mortali: 12 casi con un’influenza del 38,7% sul totale. A seguire il Nord-ovest con 10 casi, il Nord-est con 6, le Isole 2 e il Sud 1. Mentre, considerando l’incidenza sul numero di infortuni mortali ogni milione di occupati, il Nord-est occupa il primo posto con un indice pari a 1,9.

La principale causa di morte è per caduta dall’alto di gravi/schiacciamento con 9 casi (29% sul totale), seguita da caduta di persona dall’alto con 7 casi (22,6%).

I settori più colpiti sono agricoltura, caccia, pesca, silvicoltura con il 41,9% e 13 casi, e il settore delle costruzioni con il 22,6% e 7 casi.

Non sono stati registrai infortuni mortali sul lavoro in cui sia stata coinvolta una lavoratrice.

I casi di morte di lavoratori stranieri sono 6 con un’incidenza pari a 20%.

Le fasce di età più colpite sono dai 45 ai 54 anni con il 26,9% dei casi sul totale. A seguire la fascia d’età dai 25 ai 34 anni (23,1%).

Attualmente la maggior parte di lavoratori stranieri coinvolti in infortuni mortali provengono dal Perù (3 casi).

Il giorno della settimana in cui avvengono più infortuni è il venerdì (32,3% sul totale dei casi).

La Provincia con il maggior indice di incidenza è Grosseto (52), a seguire Oristano, Novara e Viterbo.


Dr. Roberto Ardizzi

Consulenza Sistemi di gestione

martedì 14 febbraio 2012

Novita sulle certificazioni nel "Decreto Semplificazioni"

Il decreto sulle semplificazioni, di recente varato dal Governo Monti, potrebbe dare nuovo impulso al settore della certificazione (168 organismi di certificazione per un giro d’affari che supera i 260 milioni di euro annui).
Nel provvedimento presentato dal Governo Monti c’è un articolo che dispone la soppressione di controlli sulle imprese in possesso di certificazione ISO per le attività oggetto della certificazione.
In altri termini, alle aziende sarà sufficiente avere le certificazioni “per essere a posto”, senza quindi dover chiedere ulteriori autorizzazioni agli uffici pubblici o subire altri controlli dagli stessi.
Sin qui le azioni del Governo: ma le imprese italiane credono in questo strumento? Sì, secondo l’edizione 2011 dell’Iso Survey:è un fatto poco risaputo, ma l’Italia è ai primi posti nel mondo per diffusione del sistema della certificazione di qualità: ad esempio per la UNI EN ISO 9001 (sistemi di gestione di qualità) siamo secondi al mondo con 138.892 aziende certificate dopo la Cina (297.037). Al quarto per UNI EN ISO 14001 (qualità ambientale), con 17.064 certificati, al terzo per UNI EN ISO 13485 (dispositivi medici), con 1881 certificati.
Siamo un po’ più distaccati invece per numero aziende UNI EN ISO 22000 (gestione sicurezza alimentare) e ISO/IEC 27001 (gestione della sicurezza dei servizi informatici).
Nella buona performance dell’Italia pesa il fatto che in diversi ambiti merceologici le certificazioni sono obbligatorie per partecipare a gare ed appalti pubblici. Per il resto, dove queste sono volontarie, la sensibilità imprenditoriale è comunque in decisa crescita, anche perché nelle aziende che hanno fatto la certificazione i vantaggi sono superiori ai costi.



Dr. Roberto Ardizzi

Consulente Sistemi gestione Qualità e Sicurezza