martedì 26 aprile 2011

La Regione Abruzzo al 5° posto per "morti bianche"

La Regione Abruzzo è quinta nella classifica nazionale per gli incidenti sul lavoro (le cosiddette "morti bianche").
Le campagne sicurezza - così come i nuovi obblighi per datori e dipendenti - non hanno sortito l'effetto desiderato.
Il tema "sicurezza sul lavoro" appare un tabù per lo Stato Italiano: in un simile contesto, si rinnova la tragica conta delle morti sul lavoro e l'Abruzzo ne rimane fortemente interessato. Nel primo trimestre del 2011 sono state 114 le vittime (contro le 91 del corrispondente primo trimestre 2010). Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte occupano la "testa della classifica", seguite da Sicilia, Campania e Veneto.
I dati sulla Sicurezza sono forniti da "Vega Engineering" che da oltre venti anni lavora nel settore della formazione e della sicurezza. I numeri sono impietosi e riguardano anche l'Abruzzo quando si analizzano le morti rispetto alla popolazione "occupata". L'Abruzzo è quinto a livello nazionale e si evidenzia un indice di incidenza sugli occupati pari all'8,1%. Ed è proprio rispetto a questi parametri , che 'relativizzano' la morte rispetto agli occupati, che il Sud detiene il triste primato quando si parla di morti bianche con un indice pari a 6,1, seguito dal 5,4 del Nordovest, dal 5,3 delle Isole e dal 4,3 del Centro.
La provincia di Milano è la maggiormente colpita dall'emergenza con 8 morti, Teramo ha fatto registrare 3 decessi: è sempre Teramo, sul fronte dell'incidenza, a registrare il quinto sconfortante primato nazionale con il 24,8%. Entrando nel dettaglio dell'analisi, si continua a morire piuttosto frequentemente per il ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento (15,8 per cento dei casi), per investimento di mezzo semovente (8,8 per cento) e per contatto con organi lavoratori in movimento (7%). Tra le 114 persone che hanno perso la vita al lavoro nei primi tre mesi dell'anno, le donne sono 4 mentre gli stranieri sono 11 (cioè il 9,6 % del totale). Alla tragedia non c'è sosta neanche nel fine settimana perché tra venerdì, sabato e domenica viene rilevato quasi il 30% delle tragedie. Vale a dire: tutto lavoro nero!!




Dr. Roberto Ardizzi
Studio di consulenza Sistemi Gestione Qualità e Sicurezza

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